DETRAZIONE DELLE SPESE PER ADDETTI ALL'ASSISTENZA PERSONALE

Tra le spese che danno diritto alla detrazione del 19%, sono comprese anche quelle sostenute per gli addetti all’assistenza personale nell’interesse del contribuente o di altri familiari non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana.
Sono considerati non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana i soggetti, il cui stato deve risultare da certificazione medica, che non sono in grado di assumere alimenti, di espletare le funzioni fisiologiche e provvedere all’igiene personale, di deambulare, di indossare gli indumenti e coloro che necessitano di sorveglianza continuativa.
La detrazione spetta anche per le spese sostenute per i familiari, anche se non è necessario che il familiare per il quale si sostiene la spesa sia fiscalmente a carico del contribuente.
Le spese in oggetto non devono essere di importo superiore a euro 2.100,00. Si precisa inoltre che è possibile fruire della detrazione solo se il reddito complessivo non supera euro 40.000,00 entro cui deve essere computato anche il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni e l’agevolazione ACE.
Il limite sopra indicato deve essere considerato con riferimento al singolo contribuente a prescindere dal numero dei soggetti cui si riferisce l’assistenza, nel caso in cui più familiari hanno sostenuto spese per assistenza riferite allo stesso familiare, il limite massimo di euro 2.100,00 dovrà essere ripartito tra coloro che hanno sostenuto la spesa.
Le spese devono risultare da idonea documentazione, che può anche consistere in una ricevuta debitamente firmata e rilasciata dall’addetto all’assistenza, deve inoltre contenere gli estremi anagrafici e il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento e di quello che presta l’assistenza.  Se la spesa è sostenuta in favore di un familiare, nella ricevuta devono essere indicati anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.